28 November 2008

La leggenda:

Il nostro JOGALI (Jofà o Jugale, identico al Giufà, Giuxà, Giucà, Giuhà dei siciliani), il cui nome è pervenuto a noi (come afferma il prof. Dorsa nel suo saggio: “La tradizione greco-latina negli usi e nelle credenze popolari della Calabria Citeriore”, pg.4, Cosenza 1884) dall’India o, per altri studiosi, ha probabilmente un’origine araba; rappresenta, in Calabria, lo scemo del villaggio con lampi di genialità, dettati da un’innata furbizia, che gli fanno trovare la battuta giusta o la via d’uscita quando si trova nei guai. Vari i racconti di cui é protagonista, insieme alla madre perennemente disperata e in ansia per lui, nei quali la linea rossa che separa lo stupido dal saggio non è molto nitida e il personaggio si presta a tutte le situazioni e a tutte le interpretazioni.
Jogali e la trippa. (Fossato Serralta, CZ).
Una domenica, la madre di Jogali disse al figlio: “Va' al macello, e compra una trippa che devo fare il “morsello”. E Jogali andò. Dopo la portò a casa, e la madre gli disse: “Ora devi andare a lavarla dove c'è molta acqua”. E Jogali le rispose: “Va bene”. Si mise in cammino, arrivò alla fontana, e disse: “Qui c'è poca acqua”; e andò al fiume. Tornò a dire che vi era poca acqua. Cammina, cammina, andò al mare, e disse: “Qui si che c'è molta acqua!”, e cominciò a lavare la trippa. Dopo averla lavata, vide passare una barca, e si mise a far segni con la trippa. I marinai, credendo che fosse qualcuno che voleva imbarcarsi, si avvicinarono, e gli dissero: "Che cosa vuoi?". E Jogali rispose: “Vi pare che sia ben lavata questa trippa?” “Ah! Maledetto tu sia! Aspettaci, che ti accomodiamo noi”. Scesero dalla barca, lo bastonarono e dopo gli dissero: “Tu devi dire: Vento in poppa, marinai ricchi! Hai capito?”. Il povero Jogali si mise sulle spalle la trippa, e si avviò per andare casa; e per la via andava gridando: "Vento in poppa, marinai ricchi!". Arrivò a una casa, che stava bruciando e gridò: Vento in poppa, marinai ricchi! ...” “Ah! Maledetto tu sia!” gli dissero coloro che stavano spegnendo il fuoco. Tu devi dire: “Vento spenga! vento spenga!”. E lo bastonano. Cammina, cammina, arrivò in un podere dove stavano dando fuoco ad una fornace di calce, ma non potevano accenderla; e Jogali gridò: “Vento spenga! Vento spenga!...” Le persone, che stavano accendendo la fornace gli si avvicinarono e lo bastonarono di nuovo e il povero Jogali, a stento, se ne ritornò a casa. Non trovò la madre, che era andata alla messa, ed egli andò a trovarla in chiesa, portando con sé la trippa. Appena arrivato, trovò che il prete stava predicando, e diceva: “Per questa pancia, facciamo tanti peccati; per questa pancia andiamo all'inferno...”. Jogali credé che fosse per la trippa che aveva lui, e disse: “To', che non la voglio, che per questa trippa ho preso solo un sacco di legnate!”, e gliela scagliò addosso. Un cane, che era nella chiesa, si avventò sulla trippa, e, per miracolo, non addentò il prete. Il cane ne godette, e Jogali non poté mangiare il suo “morsello”… Digiuno e bastonato!

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